L’idea progettuale dell’unità CNR-ISEM

Poco prima della distruzione dell’antica capitale giudicale di Santa Igia, l’area della Karalis romana fu abitata nuovamente dai Pisani che fondarono Castel di Castro di Calari. Essa divenne la città principale dei territori conquistati da Pisa e poi dai Catalano-aragonesi, diventando capitale del regno di Sardegna e quindi la Cagliari attuale.

Se le vicissitudini storiche e le caratteristiche essenziali della città di Cagliari sono ben conosciute, l’unità CNR-ISEM del progetto “Città tra mare e laguna: da Santa Gilla a Cagliari. Aspetti archeologici, geologici, storici, insediativi e sociali” ha concentrato l’interesse multidisciplinare su un settore ben preciso della città in un dato periodo: quartiere della Lapola o della Marina in età moderna.

Castel di Castro di Cagliari, poi Castel de Caller, infatti, è città portuale. I vari insediamenti che si sono susseguiti nel tempo nell’area cagliaritana sono sorti e sono stati condizionati dalla possibilità di realizzarvi un porto nel quale far confluire le merci prodotte nell’Isola e in particolare nella Piana del Campidano.

Punto di osservazione particolare, il quartiere portuale mostra in che modo la città si relazionasse con il resto del regno di Sardegna e con le altre città del Mediterraneo. L’unità di ricerca CNR-ISEM ha preso in esame i secoli XVI e XVIII in quanto rappresentano le fasi evolutive del tessuto urbano e della crescita della stessa città nell’ambito di un processo di catalanizzazione già avviato negli ultimi decenni del Medioevo, e il successivo aprirsi alla nuova fase sabauda.

Conosciamo molto bene le caratteristiche della città pisana e catalano-aragonese1. Molto è stato scritto sulla città di Cagliari dal punto di vista insediativo fin dalla seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, a cominciare dalla Guida della città e dintorni di Cagliari del canonico Giovanni Spano e dalla Forma Kalaris di Dionigi Scano, più volte riprese nei vari saggi successivi. Molto ma non tutto si conosce delle fortificazioni cagliaritane e qualcosa è emerso sulla società e sugli artigiani e artisti in età moderna2.

Schede fonti

Le ricerche sistematiche sulla Cagliari aragonese e sulla ripresa economica della città nel Quattrocento forniscono informazioni basilari per l’età successiva3. Le fonti di periodo moderno, conservate presso gli archivi storici cagliaritani e quelli centrali iberici sono più abbondanti e hanno ancora molto da dire sull’evoluzione insediativa, architettonica, sociale ed economica della città. Tali documenti, esaminati a più mani, fanno conoscere una realtà urbana molto più articolata di quanto si possa immaginare, in cui le vie si animano, facendo emergere situazioni e figure di cittadini che determinarono i cambiamenti istituzionali, politici ed economici, l’evolversi della realtà urbana.

I quartieri e le vie della città sono tutt’altro che statici, sono luoghi di storia attraversati da genti di differenti nazionalità che hanno domicilio a Cagliari per esercitarvi un’attività o il commercio, vi approdano lungo il cammino per un pellegrinaggio o di rientro da una spedizione militare. Cagliari era anche la capitale dalla quale partivano le ambasciate per la Corte, era sede delle riunioni parlamentari in cui si patteggiava per tutelare i propri privilegi o per la partecipazione dei sardi al governo municipale, era la città in cui il commercio era controllato prima dai catalani e poi dai genovesi, era la piazzaforte da difendere contro la minaccia franco-turca e barbaresca, era l’approdo e il luogo di rifornimento della gente di mare, la piazza di mercato il porto sicuro di rientro per chi era stato catturato e deportato in Nord Africa. Nel quartiere della Lapola si costruivano nuovi edifici chiesastici, artigiani napoletani e siciliani esercitavano la loro arte, genovesi, catalani e altri iberici incontravano i sardi. Come abbiamo rilevato anche in altre occasioni, Cagliari è città portuale nel Mediterraneo e, come tale, trova confronto con altre realtà aventi caratteristiche fisiche comuni.

1 Olla Repetto (1993); Urban (2000); Zedda (2001).

2 Per un inquadramento su Cagliari: Spano (1861); Scano (1934); Terrosu Asole (1958-59), 429-558; Piloni (1959); Principe (1981); Sorgia, Todde (1981); Masala, Kirova (1985); Kirova, Pintus (1989); Kirova, Pintus (1991); Anatra (1992); Kirova et al. (1995); Mattone (1999), 215-229; Urban (2000); Zedda (2001); Cadinu (2001 e 2009); Simbula (2004 e 2012); Ortu (2004); Ladogana (2020); Martorelli, Mureddu (2020).

3 Olla Repetto (1993); Urban (2000); Zedda (2001).