Il Progetto era relativo al biennio 2019-2021, ma i ben noti problemi causati dalla pandemia Covid 19 negli anni 2020-2022 hanno rallentato l’attività sia nella fase di reperimento dei dati a causa della chiusura di archivi e biblioteche, sia nelle azioni di disseminazione dei risultati che non hanno potuto avvalersi e beneficiare di momenti di incontro e confronto de visu. Pertanto, il Progetto si è protratto sino a tutto il 2022.
A conclusione del progetto, il 19 e 20 ottobre 2022 si è tenuto a Cagliari, presso l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del CNR in via G.B. Tuveri 130, il Convegno Internazionale Città tra mare e laguna: da Santa Gilla a Cagliari. Aspetti archeologici, geologici, storici, insediativi e sociali. Nel Convegno sono stati illustrati i risultati delle ricerche e lo stato raggiunto dai lavori, sia pure con tutte le lacune per le ricordate ragioni, al fine di fornire un aggiornamento delle conoscenze e di fissare una tappa intermedia con uno sprone per future ricerche.
Nel corso delle due giornate di studio, inoltre, i risultati raggiunti sono stati messi a confronto con analoghe esperienze di studio di colleghi di altre università italiane e spagnole relative ad altre realtà e altri contesti dell’Europa Mediterranea tra l’alto medioevo e l’età moderna.
La prima giornata (19 ottobre) è stata dedicata alla cittadella medievale di Santa Igia, tra Cagliari e lo stagno di Santa Gilla, che ereditò il ruolo di capitale dell’antica Cagliari romana, ormai spopolata; la giornata era aperta ai confronti con i colleghi che hanno studiato Leopoli-Cencelle, Capua, Recopolis (Zorita de los Canes, Castiglia-La Mancia) e Cordoba.
La seconda giornata ha raccolto sui contributi riguardanti Cagliari e in particolar modo il suo quartiere di Lapola o Marina, aperto sul mare e agli scambi con tutto il Mediterraneo e pullulante di vita, attività e commerci. Sono stati inoltre proposti i confronti con gli studi riguardanti altre città iberiche affacciate sul Mediterraneo: Malaga e Cadiz.
L’evento è stato trasmesso in diretta sul canale Youtube dell’Isem, nel quale è tuttora disponibile collegandosi a questo link
Il Progetto ha interessato l’attuale territorio di Cagliari, oggetto di molti studi interdisciplinari nel corso dei secoli e tuttavia ancora foriero di novità, che sempre di più mettono in evidenza aspetti da esplorare e problemi da approfondire. Il territorio e le città che in esso si sono succedute tra tarda antichità ed età moderna sono state esaminate in una prospettiva di lettura “tra mare e laguna”, come recita il titolo, rileggendo gli eventi storici e i fenomeni geologici e archeologici dei vari abitati, dalla cittadella giudicale di Sancta Caecilia, Ilia, Ygia, sulle sponde della Laguna di Santa Gilla, alla Castel di Castro/Caller con le sue Appendici di età medievale e moderna; si assiste, perciò, al ritorno sul sito della Carales romana e bizantina, della quale però non recupera quasi nulla in termini di assetto urbanistico, né di costruito, perché per lo più sepolto sotto cumuli di interro.
Questi episodi di un lungo percorso, così differenti fra loro, ma strettamente connessi nella creazione dell’identità storica e monumentale della città, sono stati rispettivamente oggetto dell’attività di ricerca dell’unità 1 (Sancta Caecilia, Sancta Ygia) e dell’unità CNR (Càller con le sue Appendici).
Seguendo la medesima scansione temporale, gli Atti del Convegno hanno visto la luce in due parti, di cui la prima si concentra sulla vicenda storico-urbanistica della sepolta e quasi dimenticata Sancta Caecilia, Sancta Ygia, per la quale si presentano gli esiti della ricerca. Il tema, affrontato anche attraverso un confronto con altre realtà extra isolane nate da un percorso storico culturale talvolta molto diverso, intende abbracciare il problema più generale della ‘città nuova’ dell’altomedioevo. Gli esempi scelti – la fondazione papale di Cencelle nel Lazio, la longobarda Capua e l’islamica Cordova – sono solo ‘campioni’ di realtà con un background diverso ed emblematico dell’Europa in formazione: città che nascono spontaneamente, o per effetto di una precisa e cosciente programmazione, generate da esigenze diverse, ma espressione della situazione storico-politica di un mondo mediterraneo in evoluzione nel momento di passaggio dall’antichità al medioevo.
Poiché la Castel di Castro di Cagliari/Castel de Càller di età pisana e catalano-aragonese è più conosciuta, l’unità CNR si è interessata alla Cagliari di età moderna, focalizzando l’attenzione sugli aspetti politico-istituzionali, economici, sociali e insediativi del quartiere portuale, maggiormente legato alla laguna e al mare, come per altre città della Monarchia ispanica. Castel di Castro di Cagliari, poi Castel de Caller, infatti, è città portuale.
Punto di osservazione particolare, dunque, il quartiere portuale mostra in che modo la città si relazionasse con il resto del regno di Sardegna e con le altre città del Mediterraneo. L’unità di ricerca CNR-ISEM ha preso in esame i secoli XVI e XVIII in quanto rappresentano le fasi evolutive del tessuto urbano e della crescita della stessa città nell’ambito di un processo di catalanizzazione già avviato negli ultimi decenni del Medioevo, e il successivo aprirsi alla nuova fase sabauda. Le fonti di periodo moderno, conservate presso gli archivi storici cagliaritani e quelli centrali iberici sono più abbondanti e hanno ancora molto da dire sull’evoluzione insediativa, architettonica, sociale ed economica della città. Tali documenti, esaminati a più mani, fanno conoscere una realtà urbana molto più articolata di quanto si possa immaginare, in cui le vie si animano, facendo emergere situazioni e figure di cittadini che determinarono i cambiamenti istituzionali, politici ed economici, l’evolversi della realtà urbana.
I quartieri e le vie della città sono tutt’altro che statici, sono luoghi di storia attraversati da genti di differenti nazionalità che hanno domicilio a Cagliari per esercitarvi un’attività o il commercio, vi approdano lungo il cammino per un pellegrinaggio o di rientro da una spedizione militare. Cagliari era anche la capitale dalla quale partivano le ambasciate per la Corte, era sede delle riunioni parlamentari in cui si patteggiava per tutelare i propri privilegi o per la partecipazione dei sardi al governo municipale, era la città in cui il commercio era controllato prima dai catalani e poi dai genovesi, era la piazzaforte da difendere contro la minaccia franco-turca e barbaresca, era l’approdo e il luogo di rifornimento della gente di mare, la piazza di mercato il porto sicuro di rientro per chi era stato catturato e deportato in Nord Africa. Nel quartiere della Lapola si costruivano nuovi edifici chiesastici, artigiani napoletani e siciliani esercitavano la loro arte, genovesi, catalani e altri iberici incontravano i sardi. Come abbiamo rilevato anche in altre occasioni, Cagliari è città portuale nel Mediterraneo e, come tale, trova confronto con altre realtà aventi caratteristiche fisiche comuni.
Gli Atti del Convegno, usciti nei mesi successivi, sono scaricabili a questo indirizzo.